https://www.thetimes.co.uk/article/when-is...ly_fixed_timingQuesto articolo del Times (leggetelo: chi non è abbonato può usufruire di 30 giorni di prova gratuita) propone la scabrosa questione se si possa cambiare la squadra per cui si è tifato sino al giorno prima.
L’autore ha iniziato a tifare Leeds, poi, a seconda di dove viveva o chi frequentava è passato a Cambridge, QPR, ed ora addirittura Brentford, rivale del QPR, entrambi club della West London, perchè attratti dal nuovo stadio.
Le sue mi sembrano scelte opportunistiche, che non condivido.
Credo che se si è comportato così è perchè non è mai stato un vero tifoso del Leeds.
Se ti appassioni a un club, ne conosci la storia, ne fai propri i valori, non puoi abbandonarlo solo perchè cambi città, tua moglie lavora per una società calcistica o la squadra fa schifo.
In effetti si dice che si può cambiare fidanzata, moglie, amante, amici, macchina, casa, moto, ma due sole cose non si possono cambiare, e una è la squadra di calcio.
A me per verità è capitato una volta di cambiare squadra, ma perchè non ero un vero tifoso nè un predestinato, e avevo capito di avere sbagliato la mia scelta.
Sono andato a Siviglia a vedere Betis Sevilla, un derby mitologico, una delle rivalità più accese, appassionanti, colorite, ma anche leali e composte della storia del calcio.
Ho trovato un biglietto (a prezzo folle, su viagogo, ma ci tenevo da matti e ho fatto la follia non solo per me ma anche per l’amico che mi accompagnava) nella cutva del Betis e mi sono lasciato coinvolgere dalla passione betica. Davvero rimarchevole: sostegno incessante alla squadra, canti continui, stadio che è una bolgia.
Così pensavo di avere scelto il Betis.
Invece, una volta tornato da quella città magica che èSiviglia, non mi è più interessato il Betis, non ho più nemmeno guardato le partite su Sky e DAZN.
Un mio amico, argentino, tifoso del Siviglia, mi ha spiegato che in realtà il Betis, squadra popolare che non disdegna il gioco duro e viene applaudita anche quando gioca male, è l’equivalente della Roma e del Boca, mentre il Siviglia lo è della Lazio e del River; una squadra aristocratica che ha nel suo DNA il calcio offensivo ed elegante, e con la sua maglia originale e stilosa tipo Padova di Rocco, il suo stadio meraviglioso, il suo pubblico appassionato ma esigente e le sue cinque Coppe Uefa senza avere capitali arabi o russi, rappresenta per tutti un modello da seguire.
Allora ho comprato due enormi libroni illustrati sulla storia delle due società, mi sono preso circa sei mesi di neutralità sevillana per leggerli avidamente e alla fine ho capito che il mio amico aveva ragione: a Siviglia la mia squadra è il Siviglia.
Mi ci rispecchio perfettamente.
I migliori giocatori della Lazio, Correa, Immobile, Luis Alberto, sono ex sevillisti e ne parlano benissimo.
Un caso?
Non credo.
C’è affinità tra i due club.
Ho cominciato a guardare tutte le partite ed ora posso definirmi anch’io un sevillista.
Ma questo è potuto avvenire solo perchè avevo scelto il Betis per sbaglio, dopo una sola partita vista, non ne ero mai diventato un vero tifoso.
Se lo sei non puoi cambiare.
Si può invece, secondo me, aggiungere.
Infatti il Siviglia è la mia seconda squadra spagnola dopo il Barcellona.
Io credo che se sei una persona eclettica, può capitare di seguire e simpatizzare per più squadre.
Ma con modalità differenziate.
Fondamentale, infatti, è chiarire la distinzione tra tifoso e simpatizzante.
Essere tifoso di una squadra per me significa che: (a) baso molti miei impegni sulle fixtures che attendo con ansia ad inizio stagione, in quanto cerco di vedere tutte le partite (di tutte le competizioni) che passano in TV e quante più posso dal vivo; (b) posseggo diverse maglie e svariati gadget della squadra e sempre di più ne avrò in futuro (perchè sono un idiota); (c) ne conosco bene la storia; (d) non la vedo solo come una squadra di calcio ma come una famiglia e ho degli amici che ho conosciuto grazie a questa comune passione; (e) quando la squadra segna un gol importante non riesco a fare a meno di urlare come un ossesso anche se nella stanza vicina ci sono le amiche di mia moglie o i bambini che dormono; (f) quando vince una partita importante mando sempre un simpatico messaggio di presa per il culo ai miei amici tifosi di una squadra rivale; (g) la squadra occupa ogni giorno almeno per un minuto (ok, per molto di più) i miei pensieri per cui non vado a dormire se non ho avuto l'aggiornamento quotidiano; (i) sono leggermente di cattivo umore per almeno mezz'ora quando la squadra perde (anche se questo è compensato dal fatto che magari un'altra ha vinto, e anche se con lavoro moglie e figli sono lontano anni luce dalla passione esagerata che avevo fino a 20-22 anni quando le sconfitte mi facevano stare veramente male).
(e non cercate particolari motivazioni per cui sono arrivato proprio alla lettera "i" saltando la “h”; la “h” è muta e insignificante mentre la “i”è sempre stata la mia preferita per via di quel puntino che le conferisce un dinamismo inaspettato).
Queste squadre di solito sono una per Paese, ma eccezionalmente possono essere due se una è un local team e l'altra un chosen team, scelto, di solito, per l'impatto emotivo esercitato sulla mia fantasia di bambino dai colori della maglia (Villa, Lazio, River, Barça) e/o dal carisma di un calciatore famoso (Cruyff al Barcellona nel 1974 il top in questo senso).
Essere simpatizzante di livello A di una squadra per me significa che (a) ho cominciato ad interessarmi della squadra in questione perchè ha una storia, una maglia, uno stadio o un ambiente particolari; (b) dopo avere cominciato a seguirla per queste ragioni di tipo prevalentemente intellettuale ho sviluppato anche un certo affetto; (c) vado volentieri a vedere la squadra in questione quando posso, e cerco di vederla in TV ma non la seguo proprio sempre sempre (anche se mi informo dei risultati) (c) sono contento se vince, e (d) mi dispiace se perde ma non mi rovino la giornata.
Essere simpatizzante di livello B, invece, significa che seguo una squadra non perchè rappresenti qualcosa di importante me dal punto di vista sportivo, ma perchè ho un particolare legame con la città dove gioca: la seguo saltuariamente e spesso non so nemmeno i risultati.
Ho quasi sempre visto lo stadio e se capita vado a vedere qualche partita, ma il mio interesse è di tipo prevalentemente storico e intellettuale; non sono però esclusi saltuari coinvolgimenti affettivi per le squadre delle città con cui mi sento più affine o cui sono legato da ricordi speciali, ricordi che generano emozioni che per uno strano transfer (che dovrebbe essere più che altro per uno psichiatra) finisco per proiettare sul calcio. Sono pazzo, lo so, ma chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra.
Essere simpatizzante di livello C significa che seguo una squadra che mi sarebbe indifferente se non fosse che la tifa un mio amico. Se posso vado a vedere lo stadio o una partita ma il mio interesse è esclusivamente di tipo intellettuale/amicale, senza coinvolgimento emotivo.
Nelle prossime puntate vi dirò quali squadre rientrano nelle folli categorie che ho sopra delineato con geometrico, spinoziano, rigore.
Ma prima ditemi cosa ne pensate voi, la vostra esperienza.